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metodo per processi creativi condivisi

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TAPPE E PASSI

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- Introduzione -

Tutte le riflessioni della prima e della seconda parte del libro Riflessioni latinoamericane - Il processo creativo e Germina.Cciones... *acquista qui*, invitano a proporre una metodologia specifica, per applicarla nello sviluppo delle diverse fasi di un processo creativo, mentre condividiamo il suo percorso.

Il Metodo per Processi Creativi Condivisi, in tappe successive, esplora e dà importanza soprattutto al mondo che vive tra il momento emozionale-immaginativo (che è personale e da cui sorgono le necessità espressivo-comunicative) e la realizzazione a livello tecnico dell'opera.

Dopo aver vissuto in profondità la propria immaginazione e averla manifestata - aiutandosi anche con la redazione di testi e di disegni liberi e spontanei - la successiva Elaborazione Narrativa chiarisce passo dopo passo le dinamiche e gli elementi in gioco. È esplorandoli uno a uno e definendoli con precisione progressiva che si provoca la necessità di utilizzare una determinata tecnica per rappresentarli, ultima fase del processo prima della retro alimentazione di una fruizione pubblica.

Grazie alla chiarezza delle intenzioni che un'elaborazione dettagliata permette, è possibile manifestare, attraverso la tecnica, quelle situazioni che sono nate nel cammino precedente alla sua entrata in scena, nel modo più preciso che la propria conoscenza permetta. Se prima scegliamo tra gli strumenti che abbiamo a disposizione grazie a esperienze passate, diventa poi indispensabile sperimentare altre opzioni. In questo avvicinamento funzionale alla tecnica e agli strumenti, la necessità espressiva contribuisce al compito di perfezionarli nel corso della vita creativa, rendendoli sempre più personali.

Durante tutte le tappe, è molto importante prendersi delle pause di riflessione e condividere con altri - compresi gli eventuali interpreti - le proprie percezioni e intuizioni, coinvolgendoli nel proprio cammino creativo il più presto possibile.

Questa dinamica è favorita da uno spazio comune, collaborativo e condiviso, che sviluppi la capacità di ascolto, di rispetto delle idee di tutti i partecipanti e di aiuto reciproco.

Leggere in gruppo i testi e guardare i disegni e i grafici previsti da questo Metodo, invitando ogni membro a dare un'opinione su ciò che percepisce, permette di vedere cose che forse chi ha scritto o disegnato non stava vedendo. Per questo, appena qualcuno sente che il suo cammino si sta bloccando, può chiedere aiuto agli altri, raccontando a che punto si trova e quali sono le sue difficoltà, senza maschere o paura di giudizi e tenendo conto dei suggerimenti che sorgono.

Conversare, ascoltare, contribuire ai processi degli altri, aiuta a chiarire sempre più le idee, le sensazioni, le intuizioni; a imparare; a vivere in maniera più cosciente gli elementi che appaiono, le decisioni che si prendono. Si trovano risposte e si intravedono soluzioni.

È utile accompagnare ogni tappa con fogli pronti per ricevere tutti i dubbi e le domande che sorgano durante il cammino, per averle sempre presenti e rispondere a loro passo dopo passo, anche con l'aiuto degli altri.

È importante essere ordinati e conservare la documentazione di tutto il processo, numerando ogni foglio utilizzato con il numero del passo relativo, seguito da eventuali lettere alfabetiche progressive, nel caso in cui per ogni passo sia necessario utilizzarne più di uno. È meglio non correggere né modificare nello stesso foglio quello che si è già realizzato, ma utilizzarne altri nuovi nel caso fosse necessario integrare qualcosa. Ossia, lasciare tracce di ogni tappa, conservando le diverse versioni di ciò che si elabora. Questo registro documentato permetterà di riflettere dopo aver completato l'opera, di vederla a distanza e di rivivere l'esperienza nei successivi processi creativi.

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Nel caso di processi creativi comuni, che coinvolgano più di una persona nelle decisioni, è importante considerare una Dinamica Collettiva.

Prima di iniziare il percorso, ogni membro del collettivo è invitato a seguire i seguenti passi, senza paura di giudizi o di rendersi ridicolo:

- guarda fisso negli occhi degli altri, da vicino;

- cerca di percepire la loro energia e di percepirsi nei loro corpi;

- dopo averli abbracciati, fa tutto quello che chiedono, con estrema fiducia;

- cerca di percepire le loro necessità espressive, così come le loro paure.

Dopo questa fase preparatoria, ognuno scrive il suo Testo Libero iniziale del processo, nello stesso momento e nello stesso luogo, seguendo i suggerimenti proposti nel relativo capitolo. Mentre si confrontano e si analizzano i testi in gruppo, ognuno cerca di vedere e di rivivere le percezioni degli altri.

Il percorso continua con le tappe e i passi previsti da questo Metodo e spiegati nei capitoli relativi, non in maniera individuale ma come collettivo. Tutti i membri scrivono, disegnano, confrontano i loro testi, disegni e grafici, trovando affinità, differenze e considerandole, prendendo decisioni insieme.

È utile considerare anche una Dinamica Collaborativa per il rapporto con gli eventuali interpreti e con tutti quelli che avranno un ruolo nella realizzazione e nella presentazione dell'opera, coinvolgendoli nel processo già dalle sue fasi iniziali. Il lavoro in una collaborazione vera moltiplica le prospettive e le soluzioni possibili, permettendo un apprendimento reciproco (ver Riflessioni Lat., Parte I, cap. V.4: La collaborazione, la condivisione e il gruppo).

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Sebbene non sembri complicato capire e seguire i passi di questo Metodo, la presenza di una guida esperta e con una buona conoscenza delle dinamiche di gruppo, aiuta ad andare in profondità e ad approfittare al massimo di ogni tappa.

Per favorire l'obiettivo, il Metodo considera differenti livelli di applicazione, con approfondimento progressivo. Siccome nei primi avvicinamenti è difficile rapportarsi con tutto ciò che propone, l'invito è rimanere prima in un piano più superficiale, per poi cercare di dettagliarlo fino a dove sia possibile, in un cammino verso livelli più profondi. Rendendosi conto della propria mancanza di conoscenze, che impedisce di andare avanti con fluidità nell'esplorazione, una soluzione è accontentarsi di quello che è possibile applicare nel momento nel quale ci si trova. Non bisognerebbe tuttavia abbandonare mai la volontà di andare sempre più in profondità nelle applicazioni successive, considerando anche l'aiuto prezioso degli altri.

Tutto ciò contribuisce a sviluppare il proprio vero carattere e ad avvicinarsi in maniera progressiva alla propria essenza creativa. Pertanto, oltre a guidare processi creativi, il Metodo è una buona opportunità di crescita personale.

In primo luogo, alimenta un percorso di "decodificazione" creativa. Tutte le tappe, in particolare l'Esplorazione Emozionale-Immaginativa, permettono di relazionarsi con il proprio mondo incosciente e con le proprie maschere, per cercare di prendere coscienza di loro e di riflettere (vedi Riflessioni Lat., Parte I, cap. IV.1: L'inconscio). In questo compito così determinante per la vita di ogni essere umano, l'ascolto degli altri è un grande aiuto per evidenziare meccanismi, etichette e ruoli a cui siamo soggetti.

L'idea non è rompere meccanismi incoscienti con un'azione di forza, correndo il rischio di creare un altro tipo di dipendenze - compresa quella verso la persona che mette in atto questa azione -, ma evidenziarli per provocare la necessità di superarli. Nonostante questo cammino progressivo, è possibile che qualcuno possa cedere sotto il peso di un carico emozionale eccessivo. Per questo, è importante la "contenzione" e comprensione in una dinamica di gruppo salutare, che si manifesta attraverso lo sviluppo della capacità di ascolto e di rispetto. In uno spazio comune con queste caratteristiche, i problemi e le tematiche che sorgono si possono abbordare in maniera diretta, senza schivarli per il timore di sembrare invadente, avvicinando così i membri del gruppo e amplificando un'attitudine empatica.

Un atto creativo, oltre che coscienza implica conoscenza. Le dinamiche del Metodo alimentano un percorso di apprendimento, grazie anche alle dinamiche condivise, che permettono di valorizzare le conoscenze precedenti di ciascuno e di integrarle a quelle del gruppo, attraverso un apprendimento orizzontale dato dal contributo delle esperienze di tutti (vedi Riflessioni Lat., Parte I, cap. III.7: Verso un cammino possibile).

Considerando l'essere soggetti a codici culturali e sociali definiti da altri come una "malattia", prendere coscienza di loro invita a intraprendere un possibile percorso di "guarigione", e quindi di trasformazione personale, un altro pilastro di un atto creativo sincero, insieme alla coscienza e alla conoscenza (vedi Riflessioni Lat., Parte II, cap. II.4: L'atto creativo: coscienza, conoscenza e trasformazione).

Nella tappa dell'Elaborazione Narrativa del proprio processo creativo, ognuno ha la libertà di definire il cammino della narrazione, ha il potere di descrivere la realtà o decidere di modificarla, con l'obiettivo di "esorcizzare" ciò che ferisce, dirigendola verso luoghi desiderati. Trasforma così la propria realtà e trova possibili soluzioni alla propria esistenza. Infatti, immaginare diversi percorsi possibili per una stessa narrazione e saper scegliere in base alle necessità, può permettere di risolvere conflitti interni, di intravedere alternative a tensioni presenti nella vita reale, esplorandole attraverso le proprie decisioni.

Per questo, è importante considerare un processo creativo cosciente come un'opportunità di auto conoscenza in funzione di una terapia possibile. Ad esempio, quando raccontiamo quello che stiamo vivendo in una determinata situazione che ci colpisce, dovremmo evitare di cadere in una semplice descrizione della nostra realtà, presentandola in maniera letterale, ma cercare di "manipolarla". Semplificando, che cosa succederebbe se, invece di solo descriverla, decidessimo di ridurre in modo progressivo durante la narrazione la grande ansia che ci domina, fino a trasformarla in una semplice briciola di pane? E che cosa succederebbe se d'improvviso facessimo apparire un uccellino che, dopo essersi avvicinato, mangi quella briciola prima di volare verso l'orizzonte?

Di sicuro, la presenza di una guida esperta e degli altri, aiuta a vedere con più chiarezza i meccanismi che ci dominano e a prendere decisioni conseguenti. L'energia comune che si alimenta in una dinamica di gruppo permette di vincere la paura, di sbloccarsi e di trovare con più facilità la forza per affrontare questi meccanismi e rimuoverli dal mondo incosciente, verso una soluzione efficace che trasformi la nostra realtà.

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Il luogo ideale per creare situazioni fertili per l'applicazione del Metodo è il "Taller de Creación Compartida" [Laboratorio di Creazione Condivisa], una delle proposte principali di Germina.Cciones... - primaveras latinoamericanas (vedi Riflessioni Lat., Parte I, cap. II.5: Che tipo di attività si organizzano?).

È un'istanza rivolta a creatori e a interpreti di tutte le età, senza distinzione di disciplina, formazione o esperienza. Si concentra nello sviluppo di progetti creativi di nuovi lavori proposti dai partecipanti, al fine di promuovere l'interazione e lo scambio tra i processi coinvolti, con enfasi nel lavoro condiviso e collaborativo. Il suo obiettivo principale è promuovere la riflessione sull'atto creativo come processo di coscienza, conoscenza e trasformazione personale, condividendo la creazione attraverso il dialogo, il rispetto e l'ascolto reciproco, in modo gruppale.

Prevede una dinamica concentrata nello spazio di alcuni giorni consecutivi. Durante l'attività, si realizza un'esperienza pratica di percezione, di ricerca, di riflessione e di elaborazione, che si invita a canalizzare attraverso progetti personali o collettivi, condividendo il proprio processo creativo con tutti i presenti, stabilendo collaborazioni e sviluppando, come risultato, strumenti e piani che consentano di concludere opere che rispondano alle necessità comunicative dei loro creatori.

La conversazione e le analisi di gruppo alimentano la comprensione di ogni passo del Metodo, a livelli progressivi. Infatti, l'esperienza che si acquisisce in partecipazioni successive, aiuta ad andare sempre più in profondità nella proposta.

Tenuto conto dell'importanza di concentrare nel più breve tempo possibile le prime due tappe, le più trascendenti dell'intero processo, si dà loro maggior spazio possibile durante il Taller. L'obiettivo è completarle all'interno dello stesso, sebbene siano sempre aperte alla possibilità di approfondimenti successivi. Al contrario la terza tappa, di Realizzazione Tecnica, richiede più tempo per il suo completamento. Per questo, anche se è affrontata a livello teorico e si attivano tutti i suoi passi, deve per forza seguire il suo percorso durante le successive riunioni regolari dei diversi Gruppi locali di Germina.Cciones...

Prima della tappa iniziale del Metodo, di Esplorazione Emozionale-Immaginativa (con i suoi esercizi, passi, conversazioni), si propone di applicare le seguenti dinamiche, per avviare la conoscenza reciproca e intravedere le maschere delle quali si pretende prendere coscienza.

a. Tutti i partecipanti, seduti in cerchio, chiudono gli occhi per alcuni minuti e immaginano sé stessi. Proiettandosi per osservarsi dall'esterno, prestano attenzione a come si vedono e ciò che vedono di sé.

Durante questo esercizio si possono presentare varie situazioni, a seconda del carattere, del livello di coscienza personale, delle proprie esperienze, preoccupazioni, paure. Per esempio, c'è chi cerca di visualizzarsi attraverso ricordi, foto: specchi che vivono nella sua memoria. C'è chi immagina come lo vedono gli altri, forse un amico intimo, quello che dicono di lui, o è preoccupato per come lo guardano. C'è anche spazio per autocritiche, vedendo cose positive o negative di sé, tra molte altre opzioni. Qualunque sia la situazione che si presenti, è senza dubbio uno stimolo a riflettere e quindi a cercare di conoscersi più in profondità.

b. Ognuno racconta con sincerità come si è immaginato e si presenta agli altri, in modo sintetico. Alla fine, invita un altro del gruppo a farlo, indicandolo.

Ciò consente di entrare in un primo livello di sintonia con gli altri partecipanti, di iniziare ad avvicinarli, a fidarsi. Se si dà spazio all'ascolto e al rispetto, lo stato che si crea ci invita a opinare con più libertà su ciò che gli altri stanno manifestando e a conversare, favorendo la possibilità di raggiungere un buon livello di empatia.

c. Per continuare questo cammino di conoscenza reciproca, base per le successive dinamiche co-partecipative e le possibili collaborazioni, ora tutti si alzano, si avvicinano e continuano a conversare con una presenza fisica più prossima.

È importante lasciare tutto il tempo necessario affinché il contatto si alimenti. Se i passi precedenti sono riusciti a creare un ambiente emozionale spontaneo, grazie ai suggerimenti della guida del gruppo per cercare di eliminare le preoccupazioni mentali, è possibile - ancor più se sono stimolati in un modo non troppo diretto - che alcuni comincino ad abbracciarsi e ad arrivare così a percepirsi più in profondità.

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A continuazione, si presentano le tappe di questo Metodo e i suoi passi relativi (*). Ognuno di loro è relazionato a qualche capitolo del libro Riflessioni latinoamericane - Il processo creativo e Germina.Cciones... *acquista qui*, in cui si riflette sul processo creativo da diversi punti di vista. Pertanto, poiché lo schema è sistematico ed espone le dinamiche senza approfondire le decisioni che le provocano, si invita a fare riferimento a quei capitoli specifici.


(*) È consigliabile avere un "kit" di materiali di base per la realizzazione del "Taller". Comprenderebbe: fogli, rotolo di carta continuo, carta trasparente, carta millimetrata, penna, matita, gomma, pastelli colorati, righello, calcolatrice, forbici, nastro adesivo, cronometro con tempi parziali.

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