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metodo per processi creativi condivisi

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TAPPE E PASSI

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- Passo 16 -
Conclusione del Processo

L'ultimo passo è la manifestazione in un'opera di tutto il processo.

Sebbene il lavoro finale sia quello che si ascolta, che si guarda o che si sente, nel caso, ad esempio, della musica o del teatro, consideriamo il mezzo di trasmissione agli interpreti - la partitura o il copione - come rappresentazione finale. Certo, questo lo è per il creatore. Infatti, affinché arrivi al pubblico sarà necessario il passo dell'interpretazione e le dinamiche che comporta, che sebbene sembra esterno al processo, è parte integrante del percorso creativo. Senza questo passo, l'opera non inizia a vivere.

Nel caso della creazione musicale, il ponte verso gli interpreti, ovvero la comunicazione efficace dei gesti necessari alla rappresentazione sonora del lavoro, è determinante. Possiamo considerare una partitura o altri mezzi di trasmissione delle decisioni compositive. Per questo è importante riflettere sulle tecniche di notazione, perché siano le più accurate possibile.

Anche la strategia di realizzazione è determinante. Prima di preoccuparsi dei dettagli, è utile realizzare bozzetti (sotto qualsiasi forma che si reputi importante), iniziando dai "cuori" dell'opera e pensando a come arrivare e dove andare, prima e dopo di loro. Poi potremo raffinare in maniera progressiva, fino ad arrivare alla versione finale.

Nel caso di una composizione musicale, è consigliabile passare da una "partitura grafica" prima di scrivere la versione conclusiva.

In un grafico, distribuiamo tutto ciò che abbiamo definito prima tra gli strumenti, esplorando le centinaia di possibilità che ciascuno di loro presenta e contribuendo così allo sviluppo dell'immaginazione timbrica. Per questo schema, dividiamo il foglio in verticale a seconda del numero di strumenti utilizzati e dedichiamo a ciascuno di loro più linee, associandole a timbri e a effetti specifici, considerando anche il registro (acuto, medio, grave) relativo.

Oltre ai timbri, inseriamo i vari tipi di figure (rapide, lente, statiche, ripetitive, ecc.), ricordandoci di pensare anche a combinazioni pluri-timbriche e pluri-figurative per favorire la variazione nel cammino della vita degli elementi durante l'opera. In questo modo, variando uno o più parametri di una di queste combinazioni, non perdiamo la riconoscibilità di ciascuno di essi nei loro percorsi.

Utilizziamo forcelle, punti e linee di diverso spessore per indicare cambi di dinamica e di densità, i registri, le velocità, ecc.

Per rendere il lavoro più efficace, cominciamo dai punti importanti, i "cuori" dell'opera, utilizzando anche grafici parziali (zoom).

Ora, pensiamo ai ritmi e alle altezze, alle frequenze, ai suoni determinati e a quelli indeterminati, tra le altre cose. Organizziamo tutto in serie, combinazioni, gruppi, ecc., per rappresentare ogni elemento nei suoi vari livelli di presenza e di relazione con gli altri. Dobbiamo considerare come questa scelta possa contribuire, insieme a quella dei timbri e delle figure, a creare tensioni, distensioni, avvicinamenti, allontanamenti, separazioni.



Domande finali

Alla fine del processo creativo, è utile formularsi alcune domande sull'esperienza, per continuare nel cammino di auto-conoscenza e di coscienza personale e per condividere risposte.

Alcune di loro potrebbero essere, per esempio, le seguenti:

- Quali sono gli ambienti che impediscono o che favoriscono la mia immaginazione libera?

- Perché non li vivo con più regolarità? Che cosa me lo impedisce? O, al contrario, se riesco a viverli, che cosa lo favorisce?

- Come ho vissuto le emozioni che l'esperienza detonante mi ha causato?

- Per quanto tempo mi sono lasciato trasportare da loro prima di attivare la mente?

- Qual è stato il mondo immaginativo che hanno provocato?

- L'ho lasciato libero, senza confini né giudizi?

- Qual è stata la mia necessità di raccontare e di esprimere ciò che stavo sentendo e immaginando?

- Come ho elaborato questo mondo emozionale-immaginativo?

- A che punto del processo è entrata in gioco la tecnica o la preoccupazione per lei?

- Si è modificata la mia necessità iniziale e la connessione con la mia immaginazione durante il cammino?

- Sono stato fedele e onesto con me stesso durante le mie decisioni e mi sono preoccupato più per il giudizio degli altri?

- Sto sviluppando dinamiche e tecniche personali o sto ripetendo formule?

- Sto coinvolgendo gli altri nel mio processo creativo o è un cammino solitario?

Hai ulteriori domande che faresti a te o agli altri?

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