- Passo 11 -
Grafico Strutturale
Il Grafico Formale, passo finale della tappa precedente e ponte tra l'Elaborazione Narrativa e la Realizzazione Tecnica, si concentrava più su un livello "architettonico", mostrando un'immagine generale dell'edificio in costruzione. Si preoccupava del progetto estetico e considerava la macrostruttura del lavoro: i pilastri strutturali, i "cuori", gli equilibri, i pesi, le simmetrie, le proporzioni.
Il nuovo Grafico Strutturale, primo passo di questa tappa finale, esplora ora tutti i dettagli strutturali tipici della o delle discipline artistiche che manifesteranno il processo, gli aspetti più "ingegneristici". Avvicinandosi all'edificio, mostra come implementare le caratteristiche della narrazione e degli elementi coinvolti, amplificandole nelle loro definizioni funzionali. Risponde anche alla domanda: Che cosa c'è dietro ciò che è visibile affinché possa vedersi così?
A tal fine, indichiamo con maggior precisione possibile le durate o le dimensioni, totali e parziali, le misure e gli equilibri, mentre dettagliamo, tra l'altro:
- simmetrie o proporzioni, a tutti i livelli di profondità possibili;
- articolazioni interne di ciascun elemento;
- cambi di densità, d'intensità, di dinamica, di spessore, di registri, ecc. di ogni articolazione;
- transizioni: tagli e dissolvenze con differenti progressioni;
- tipo di fusioni, separazioni, alternanze, tra gli elementi e i loro componenti;
- direzionalità e velocità - aritmetiche, logaritmiche, esponenziali - dei movimenti, delle figure, dei gesti: lineari, oscillanti, vibratorie, continue, frammentate, pulsanti, ecc.;
- regolarità e irregolarità;
- spazio e spazializzazione.
Nel caso di discipline non temporali, realizziamo bozzetti dettagliati di quello che sarebbe la futura opera.
Nel caso delle discipline temporali, è utile immaginare, guardando il Grafico Formale con un cronometro in mano, cosa stia succedendo. Vivere ogni momento narrativo, elemento, piano, nella linearità del tempo della narrazione. Quello che indicherà il cronometro sarebbe la durata totale ideale dell'opera, su cui costruiremo il grafico e le sue relazioni.
Sarebbe bene ripetere l'operazione più volte, per avvicinarci in maniera più precisa al tempo della narrazione, anche dividendola in parti e concentrandoci su ciascuna di esse prima di unirle.
È pratico utilizzare una calcolatrice e della carta millimetrata, così come lo è dettagliare in fogli paralleli alcune parti che riteniamo importanti, facendo zoom su di loro.
Nello stesso modo, ad esempio, di una partitura grafica o un grafico di istruzioni per gli interpreti, sarebbe bene usare un foglio di spiegazione dei simboli utilizzati nel Grafico Strutturale. La differenza tra quest'ultimo e i precedenti è che qui si evidenzia ciò che immaginiamo debba uscire, negli altri i gesti specifici che gli interpreti farebbero affinché esca.
È anche utile che altri leggessero e interpretassero il grafico, per verificare la sua chiarezza. I commenti e i dubbi che provoca, aiutano a migliorarlo.
Il Grafico Strutturale viene perfezionato in parallelo ai seguenti passi, che saranno trattati nei relativi capitoli:
- caratterizzazione degli elementi in funzione di differenti parametri tecnici specifici di ogni disciplina;
- esplorazione dei valori dei parametri precedenti, funzionale alla definizione degli strumenti possibili per rappresentarli;
- definizione dei materiali che utilizzeremo per questa rappresentazione;
- definizione di tecniche specifiche e delle loro combinazioni per applicare i materiali scelti, in modo funzionale alle intenzioni frutto di tutto il percorso precedente.